Il mondo incatenato al Prestito e al Vaccino

draghi conferenza

C’era una volta il Debito. Gli Stati ne erano afflitti coi loro popoli. Tremendo era il debito italiano e l’esattore preposto si chiamava Europa. Terribile fu la punizione degli Euro-dei ai greci per il loro debito. Spettacolare era il debito americano e il suo principale creditore, narrano le leggende macroecnomiche, era diventato la Cina. Qualcuno sosteneva di cancellare il debito dei paesi del Terzo Mondo.

Poi un giorno scoppiò la pandemia, il mondo fu sconvolto, la gente visse nel terrore tra la miseria e la malattia. E la permanente minaccia del debito, l’obbligo di non sforare, restituire i prestiti o pagare almeno gli interessi sui debiti macroscopici, d’un tratto svanì. Venne fuori una tendenza inversa, a chi le spara più grosse; dico le cifre per risanare la crisi paurosa aperta con la pandemia e le chiusure. Impressionano i 248 miliardi che pioveranno sull’Italia, i 750 che scenderanno sull’Europa, i 2mila miliardi che Trump aveva annunciato per gli Usa, raddoppiati con Biden. Quattromila miliardi di dollari, una cifra pazzesca tirata fuori dal nulla. Si dice che verranno fuori dalla pressione fiscale, e per rassicurare la gente si aggiunge che ci sarà una gigantesca mazzata fiscale alle multinazionali. Ma la cifra supera ogni possibilità di essere colmata da gettiti reali. Non è più tempo di prendere ma di dare, ha ammonito Draghi.

Cosa sta succedendo? Permettete che lasci la realtà e l’economia ed entri nel mistero e nella magia. E citi a supporto non un economista ma uno studioso di saperi spirituali, Elémire Zolla. In un saggio di decenni fa, appena ripubblicato in un libro miscellaneo dal titolo suggestivo e iniziatico, Dal tamburo mangiai, dal cimbalo bevvi… (Marsilio), Zolla si occupa di fede ed esoterismo e a un certo punto scrive: “Si finge che la moneta sia sostenuta dalla possibilità di attingere il Tesoro” ma “la copertura è una burla, essa è data semmai dall’impossibilità di rifondere il circolante” o di colmare la mole gigantesca del debito pubblico. E continua: “Questa è una semplice verità esoterica: il debito pubblico si può far salire all’infinito”. Il Buco Nero scende sulla terra. Zolla lo spiega con l’origine religiosa, teologica della finanza; il tempio è l’origine della banca, il credito è la nuova forma di fede. Sparisce ogni equivalente reale – l’oro, il grano, le merci – si volatilizza il denaro, facendosi etereo cioè elettronico. La fede (nel credito) sposta le montagne (di debiti) e sorge dal nulla la ricostruzione, anzi la resurrezione. Certo, non mancheranno le tasse, le patrimoniali, i tributi anche tremendi per più generazioni: ma saranno doni e sacrifici da immolare per il Divino, per sancire la Nuova Alleanza, la Nuova Dipendenza nei confronti dell’Onnipotente, il Credito e di riflesso dei suoi sacerdoti in terra, che lo erogano e ne gestiscono i flussi.

Il nostro benessere, la nostra ripresa avverranno per grazia divina e dei suoi Intercessori. Non più libera iniziativa ma prestito e dunque debito eterno. Tradotto in altri termini, finisce l’era della libertà, comincia quella della devozione: pagare il prestito all’infinito, perché infinito è il Buco, è la nostra condizione di perenni debitori, e dunque sudditi graziati per sempre devoti. Mai ci potremo sdebitare della grazia ricevuta. Il Debito è infinito come le varianti del covid che rendono infinito il contagio e perciò permanente la necessità di vaccinarsi e restringere le proprie libertà.

La nuova coppia regale che domina il mondo è il Debito Sovrano e Sua Maestà la Pandemia, cinta di coronavirus. I loro figli, principi regnanti, saranno il Prestito e il Vaccino, le due forme di devozione e sudditanza che ci rendono dipendenti per sempre. La Salute e la Salvezza economica sono nelle loro mani; nuova versione del papale “nessuno si salva da solo”; una forma ibrida di capital-comunismo o di capitalismo statale, e relativo esercito della salvezza sanitaria, le nuove guardie rosse a protezione del sistema. Come chiamare la nuova Divinità che ci proteggerà dal Debito e dalla Pandemia? Bancovid, metà banca metà virus, che trasforma miracolosamente il debito in prestito e il contagio in vaccino. Non conta più l’ardire né il merito o il valore, ma conformarsi alle prescrizioni, mettersi in fila, accedere ai prestiti e ai vaccini.

Il mondo ogni giorno di più gira in questo modo: le merci sono prodotte in Cina, i colossi del web le veicolano nel mondo con la loro pubblicità progresso (spot multietnici, antirazzisti ed eco-pacifisti) e le portano direttamente a casa nostra. La Macchina si avvale dei Centri d’igiene Mentale, situati a metà strada tra la Banca e l’Ospedale che iniettano vaccini ideologici ed erogano mutui rieducativi per assicurarci che stiamo vivendo nel più corretto dei mondi possibili, una dittatura eco-sostenibile, sanitaria e umanitaria, che si prende cura delle categorie protette e ricaccia i mostri nel Passato Infame: il Nazifascismo, le Tradizioni, i classici e la libertà. Sorvegliano il mondo e i social con censure, banner e blocchi grazie ad arcigni algoritmi, sensori e telecamere; ogni singolo individuo è tracciabile e ha percorsi contingentati, con passaporti vaccinali e creditizi; il raggio della sua libertà è tra l’ospedale e la banca.

C’è troppo Orwell in tutto questo? Può darsi, ma c’è molto esoterismo, magia e mistero. Certo, il vaccino in certe situazioni è l’unica via di scampo; il Recovery plan è ossigeno necessario alla nostra economia come quello che necessita ai malati di covid. Ci danno una mano…però poi diventano due manette.

MV, Panorama n.20 (2021)

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  • L'ultimo libro di Marcello Veneziani

    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

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