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Cent’anni fa la più bella Costituzione del mondo

Per carità di patria quest’anno risparmiamoci di ricordare l’8 settembre del 1943, il giorno nefasto della morte presunta della patria. Ma per tirarci su, ricordiamo un altro 8 settembre glorioso, che quest’anno compie giusto cento anni: l’8 settembre del 1920 a Fiume fu promulgata la Carta del Carnaro. Quella si, fu davvero “la più bella [&hellip

“Amo gli italiani ma ne stimo pochi”

Intervista tratta da Montanelli e il suo Giornale: Un quotidiano nato da una rivolta e da una sfida (L’Universale, 2020), libro a cura di Federico Bini. L’Italia e gli italiani, il fascismo “che nasce come eresia nazionale del socialismo e muore a Salò come eresia sociale del nazionalismo”. D’Annunzio, l’egemonia gramsciana, Umberto Eco ed Eugenio [&hellip

1919, l’anno del Grande Inizio

Marcello Veneziani apre al Teatro Verdi di Padova la stagione di prosa con una serata d’anteprima “1919 – I rivoluzionari” in cui racconta la Penisola di un secolo fa, quando un poeta governò Fiume, e nacquero i partiti comunista, fascista e popolare. Articolo di Maria Grazia Bocci per Il Gazzettino del 30 ottobre 2019. Il [&hellip

La Costituzione più bella del mondo

Quella sì, fu davvero “la più bella Costituzione del mondo” e non per modo di dire. Per i contenuti, lo stile, la prosa, l’idealità che sprigionava. La Carta del Carnaro di cent’anni fa non fu scritta da pur insigni costituzionalisti e rivista da politici, come la nostra Costituzione; ma fu scritta da un grande sindacalista [&hellip

E l’Italia perduta fu ritrovata a Fiume

Chiamateli pazzi, ridicoli, anacronistici. Chiamateli neofascisti, come hanno già fatto le tv e i croati, per prendere le distanze e sentirsi a posto con la coscienza. Ma quei tre ragazzi fermati a Fiume, perché hanno innalzato la bandiera italiana sul Palazzo del Governatore, nel centenario dell’impresa dannunziana di Fiume, a me fanno simpatia, forse invidia. [&hellip

Un grande futuro alle spalle

Giovedì serata futurista con Marcello Veneziani a La Spezia. Per l’occasione proponiamo questa riflessione sul futurismo. Se la gioventù bruciata fu l’avanguardia del secondo Novecento, la gioventù bruciante fu l’avanguardia del primo Novecento. E di quella generazione che poi si bruciò in due guerre mondiali, in due sogni totalitari ed in una costellazione di parabole, [&hellip

Malaparte, il Narciso degli estremi

Curzio Malaparte è stato il primo scrittore che io abbia sentito nominare da bambino. Ero troppo piccolo per sapere cosa fosse uno scrittore, ma ne sentiì parlare da una signora stravagante di origine romena, Donna Chizzi, già ballerina di danza classica che aveva sposato un console italiano e poi morì in modo bizzarro come visse. [&hellip

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