In difesa di Colombo dalle boldrine Usa

Stasera, per favore, restate fuori dal Columbus day. Si, dico a voi statunitensi radical e liberal, a partire dal sindaco di New York Bill De Blasio, figlio di emigrati italiani, che volete disfarvi dell’eredità di Cristoforo Colombo e abbattere le testimonianze del passato.

Visto che siete così ingrati e smemorati, non fatevi vedere ai festeggiamenti colombiani, lui non vi vuole e nemmeno la Pinta, la Nina e la Santa Maria, le sue tre sorelle navigate, dette caravelle.

Visto che Colombo vi sta sullo stomaco, restituite l’America agli indiani, ai nativi. E voi oriundi tornate alle vostre terre d’origine. De Blasio ha da scegliere tra Grassano e Sant’Agata dei goti, e sperare di fare l’assessore in uno di questi due comuni.

Oggi si celebra la scoperta dell’America, la comunità italiana negli Stati Uniti festeggia l’ardito navigatore genovese che non viaggiò solo dall’Europa all’America, ma dal Medio evo alla modernità e che portò a compimento il sogno dell’Ulisse dantesco di varcare le mitiche Colonne d’Ercole, senza naufragare.

Il mondo nuovo nacque con lui, l’antico navigatore genovese. In questi giorni l’unico big americano che ha difeso Colombo è stato Trump, che ha pure difeso la memoria storica americana dai nichilisti del politically correct.

Ma da noi, in Italia, pur di contrastare Trump preferiamo tacere o dar ragione agli italofobi che vogliono cacciare Colombo dalla loro memoria. Eppure quel Colombo fu per milioni di italiani emigrati negli Stati Uniti il loro Patrono, la loro carta di credito, il loro primo vero passaporto per non sentirsi intrusi in America.

Quanto a voi, sinistri americani, state stracciando il vostro certificato di battesimo, puntate sullo statuto di figli di nessuno. Vergognatevi, americani politically correct e voi scimmiottanti imitatori nostrani: come talebani o come boldrini, e seguaci della legge ruf-Fiano, volete cancellare monumenti, memorie storiche e testimonianze del passato.

Il passato vi inghiottirà e di voi non resterà traccia.

MV, 12 ottobre 2017

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    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

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