Fato, musica e filosofia

Dall’intervista per la Voce Adriatica

  •  In “Amor fati” lei parla di destino: perché è così importante discuterne?

Il contrario del destino non è la libertà ma il caso, o il suo anagramma, il caos. Amare il destino vuol dire anzitutto pensare che il mondo, la vita, la nostra stessa vita non siano frutto del caso, ma siano connessi a un ordito, un senso, un destino. Non avere un destino significa che tutto può essere e non essere, non fa differenza. Senza destino ci aspetta il nulla.

  • Quanto e perché è negativo il fatalismo?

Se l’amor fati è l’accettazione serena dei responsi della vita, il fatalismo è la rinuncia a priori di ogni impegno o sfida, è abdicare, disertare, lasciarsi vivere. Il fatalismo diventa alibi per la pigrizia e la viltà, amor fati l contrario è accettare la responsabilità della vita e le sue conseguenze.

  • Come avvicinare al meglio alla filosofia e alle riflessioni profonde un pubblico molto avvezzo ai social come quello di oggi?

Innanzitutto cercando di far capire che la filosofia non è il sapere erudito di una setta di addetti ai lavori ma riguarda tutti perché nasce dalla sorpresa di esistere, lo stupore infantile, e il dolore di svanire, l’educazione alla morte. Vivere non basta, si deve pensare la vita. Certo, la filosofia deve sapersi connettere ai mezzi e ai linguaggi odierni; ma occorre anche lo sforzo inverso da parte del pubblico social.

  • Che relazione c’è per lei tra musica e filosofia?

La filosofia è musica in parole e idee, la musica è filosofia in canto e ritmo. Entrambi aspirano all’armonia e alla visione, pur abitando ambedue l’invisibile. Pitagora docet.

 

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  • L'ultimo libro di Marcello Veneziani

    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

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