Accoglieteli nelle vostre case
Voi che ritenete un diritto migrare e un dovere accogliere, voi che elogiate il Papa, la Chiesa, la sinistra, le Ong e quanti spalancano le porte e gli aiuti ai migranti, avete una sola possibilità per dimostrare davvero quel che supponete a priori: la vostra sensibilità morale e cristiana e la vostra superiorità etica rispetto a chi chiede di fermare gli sbarchi, frenare i flussi migratori, denunciare i disagi, i costi e le violenze che li accompagnano.
Adottate ciascuno di voi un migrante, prendetevelo in carico: adottatelo in casa vostra, nelle vostre seconde case, o almeno adottatelo a distanza, in misura delle vostre possibilità, o preoccupatevi di trovargli una sistemazione adeguata e di sostenerlo.
E voi, ong, associazioni umanitarie, preti e devoti bergogliani, voi bella umanità, organizzate agenzie volontarie di smistamento e liste di solidarietà. Non potete pretendere di scaricare gli oneri delle vostre convinzioni sugli altri o sulla collettività al collasso.
Se siete davvero motivati da veri convincimenti morali, etici, religiosi, dovete fare la vostra parte, direttamente, compatibilmente con le vostre disponibilità. Escludendo i minori e i meno abbienti, dieci milioni di italiani adulti, autosufficienti se non benestanti, pensano che l’accoglienza sia un dovere assoluto.
Bene, traetene le conseguenze pratiche: ciascuno di voi o quantomeno ciascuna coppia, ne adotti davvero uno e diventi suo tutore. Avremmo risolto il problema di milioni di migranti e la contesa sugli sbarchi; puoi sbarcare se c’è qualcuno in elenco disposto a prendersi cura di te (I care, do you remember?).
Così eviteremmo di caricare sui malandati, esausti e prosciugati conti pubblici, strutture pubbliche, assistenza sociale e sanitaria gli oneri di milioni di sbarcati. Se non siete nelle condizioni di ospitarlo a casa vostra, impegnatevi a trovargli e pagarli un posto-letto e un posto-pasto, a tempo o a vita, come preferite.
Ma non potete pretendere che i collassati istituti previdenziali, le boccheggianti unità sanitarie, gli intasati soccorsi, i già sovraccarichi enti pubblici, si sobbarchino delle loro pensioni, della loro salute, della loro vita, a spese e a danno dei cittadini paganti.
Molti italiani ritengono che possano usufruire dei servizi e possano pretendere diritti solo chi osserva i doveri, le norme e chi paga, tra tasse e lavoro, i relativi costi dei servizi. Altrimenti uno Stato, una società scoppia, si sfascia, non regge.
Non può prendere da uno e dare a tre.
Se invece la vostra carità proviene direttamente da voi, nessuno potrà eccepire nulla. Allora si che mi toglierei il cappello davanti alle vostre convinzioni, non le riterrei mere opinioni, orientamenti ideologici, politici o retorici; ma meritevoli di rispetto.
Anch’io che non condivido l’ideologia dello sconfinamento globale, dell’accoglienza assoluta e dell’ospitalità obbligata, sarei tentato di seguire il vostro bell’esempio e accollarmi la mia quota solidale.
Ma finché predicate queste cose coi soldi di tutti, finché contribuite a sfasciare la nostra res publica gravandola di pesi insostenibili, finché esercitate il vostro disprezzo verso chi non la pensa come voi, non sarete degni di considerazione.
Vi piace il Papa dell’Accoglienza e reagite stizziti quando qualcuno lo critica? Bene, cominciate ad accogliere anche voi, come non fanno nemmeno le parrocchie, se davvero pensate che gli altri che non la pensano come voi siano farisei e voi invece siete i giusti, i buoni, i comprensivi.
Essere caritatevoli non è un’opinione ma un comportamento. Ma se non lo fate, rimettete la coda tra la gambe, abbassate la cresta, smettetela di sentirvi su un gradino superiore solo perché spruzzate fumo e glucosio umanitario negli occhi della gente, migranti inclusi.
MV, Il Tempo 1 settembre 2017