Draghi d’agosto

Ma secondo voi Mario Draghi si abbronza?  La sua pelle di filigrana, come le banconote, è sensibile ai raggi del sole? E in generale i draghi, come i dinosauri e i tirannosauri, si abbronzano? Ammesso che poi uno come lui voglia farsi umiliare dal sole e sottoporsi al rito barbaro e plebeo della tintarella.

Ma dove ha passato il ferragosto Draghi? Direi in un luogo fresco e asciutto, lontano da sguardi indiscreti: presumo nel caveau di una banca. Il tecnico, infatti, teme l’umidità, il sole e la gente, che potrebbero nuocere alla sua salute e alterare il suo status. Il caveau di una banca è un magnifico recovery, adatto al Presidente, offre un paesaggio suggestivo all’ombra lussureggiante dei titoli di stato, tra sentieri ancora vergini di bancomat e carte di credito incontaminate, lingotti luccicanti. Immagino che faccia colazione a sacco con deliziosi buoni fruttiferi. Poi magari nuoterà nel mare verde di banconote da cento euro; e se fa immersione, anche da cinquecento. Si ristorerà a leggere i bilanci e per distrarsi farà zapping tra le telecamere a circuito chiuso. Temendo all’uscita d’incrociare gli italiani, Draghi uscirà dalla banca di corsa, con il viso coperto dalla calze di nylon, come lo n una rapina inversa.

Ma ve lo immaginate viceversa Draghi in bermuda, addirittura con le infradito, una paglietta sul capo o un cappellino da testa spensierata, una canottiera traforata per la trasparenza e per tracolla una borsa affari per le azioni marittime? E una maschera non sanitaria ma col tubo e il boccaglio?

Non è da lui, il mare è incompatibile con la governance e con l’authority, così come è impensabile immaginarlo vestito da tirolese o da montanaro che scala le cime e si dà a lunghe escursioni tra i boschi: le sole montagne che può scalare sono il Monte dei Paschi e il Monte dei Pegni. Se è in vena di pellegrinaggi, il Monte di Pietà o il cammino verso il Santuario della BCE.

In realtà qualche foto rubata col teleobiettivo tradisce qualche scorcio di vita marina e persino di jogging, ma saranno montaggi, fotoshop. Draghi è incompatibile con l’estate, col sole e con le ferie, è programmato per gli interni e non conosce stagioni e mezze stagioni;  indossa la collezione autunno-inverno in permanenza e il tempo è scandito dall’aria condizionata. Decide lui il tasso.

MV

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  • L'ultimo libro di Marcello Veneziani

    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

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