Ragazzi di Destra, manifestate per rovesciare il ’68

Ragazzi di Destra,manifestate per rovesciare il ’68 (Libero, 24/10/2008)
Forza Gelmini. In piena bufera contro Mariastella e il suo governo, si sta preparando a Roma e poi in tutta Italia il Gelmini day, una giornata a supporto dell’eroica Ministro che sfida la demagogia diffusa nei media e nella scuola tentando di riformare la scuola. Rovesciamo il ’68 è lo slogan che appare sui muri della Capitale ed è il filo conduttore della Manifestazione, promossa da AIR, he non è la sigla di una compagnia aerea, ma un movimento studentesco di area identitaria. Quei ragazzi sono di destra, è inutile nasconderlo, abitano a Casa Italia Prati, definito un centro sociale di destra. Io l’ho visitato, prevenuto verso tutte le occupazioni, ma devo dire che quel palazzo della Siae, dove vivono ora trenta famiglie più sale per concerti, libri, palestra, e servizi vari, è stato recuperato alla grande, è vivo e si respira aria pulita. Il contrario di molti centri sociali. Ma torniamo a scuola. Avete visto ieri la mobilitazione generale contro Berlusconi e la Gelmini. Semplificazioni brutali, slogan, indignazione su ogni starnuto. E poi la chicca finale, Berlusconi che come Bava Beccaris manda i gendarmi contro gli studenti. Se ben ricordo l’ultimo ministro della pubblica istruzione che invocò la polizia a scuola fu Berlinguer.
Ragazzi, non vi fate rincretinire dai professionisti della militanza ideologica e della demagogia, siano essi presidi, professori o giornalisti, nessuno vi impedisce di manifestare e di contestare. Va ricordata solo una cosa: se commettere reati come occupare le scuole e soprattutto fare i picchetti davanti alle scuole, impedendo con la forza a chi vuole entrare in classe di fare la propria libera scelta, vi mettete contro la legge. È criminale, repressivo, illegale chiedere il rispetto della legalità, delle regole e degli altri studenti che vogliono entrare in classe?
Ma il problema che vorrei affrontare è un altro. Ieri i giornali hanno dato molto risalto alla destra di ieri e di oggi che non vuol finire dalla parte dei poliziotti e si schiera invece dalla parte degli studenti, seppure con motivazioni diverse. Militanti missini di ieri e giovani studenti di oggi che sono indulgenti con la contestazione o ne chiedono una tutta loro, di destra. Ai ragazzi di Air che si schierano con il ministro Gelmini, si oppongono per esempio i giovani di Forza Nuova che con il loro leader sono scesi a fianco degli studenti, e che per questo ieri sono stati trattati bene dai giornalisti che di solito li criminalizzano.
E ai manifesti del tipo Rovesciamo il ’68 (che i promotori dicono ispirati al mio libro omonimo), si oppongono altri manifesti di Azione studentesca, vicina a quel che resta di An, con una ragazza che sta in posa guerresca in piedi sulla cattedra ed uno slogan che se la prende con i professori auspicando il potere agli studenti. Un manifesto arrogante, maldestro o tardosinistro. Ecco le due anime della destra, che ritornano nonostante i terremoti: le due anime che vennero fuori anche nel ’68, tra chi voleva contestare insieme ai ragazzi di sinistra e chi invece difendeva l’ordine e la legalità.
A diciott’anni, negli anni ’70, ero con i primi. Da presidente d’assemblea promossi l’occupazione del liceo; ero convinto anch’io che non dovessimo opporci alla contestazione ma farne noi un’altra a fianco, nel nome della qualità e del merito, ma radicale e rivoluzionaria. I giornali lasciano intendere che i ragazzi contrari all’occupazione, i ragazzi in difesa dell’ordine e del ministro, siano i fascisti. E invece no, vi sbagliate.
I fascisti veri sono quelli che vogliono rivoltarsi, insorgere, occupare: questa è l’anima vera del fascismo, l’idea di una rivoluzione ulteriore alla contestazione di sinistra. Gli altri sono giovani di destra, più vicini all’idea di tradizione, magari ribelli ma conservatori. Ma come, i fascisti sono quelli più vicini al ’68? Sissignore, amici, il ’68 somiglia maledettamente al primo fascismo rivoluzionario, col suo mito vitalista e giovanilista, la sua voglia di trasgredire, il suo spirito antiborghese e antisenile. Lo capirono Pasolini, il filosofo francofortese Habermas, alcuni movimenti nazionalrivoluzionari.
Io capisco il fascismo romantico di questa posizione, ma ne colgo il lato velleitario, utopico, sognatore. La realtà è che tra chi tenta di ripristinare il merito, la selezione, la responsabilità, l’efficacia nella scuola e chi difende la pessima scuola d’oggi insorgendo contro chi vuole riformarla, bisogna scegliere. E io scelgo i primi. Se c’è da scegliere tra Veltroni e la Gelmini, scelgo la Gelmini. Ieri non si poteva raddrizzare il ’68 verso destra, come pensavamo i “camerati”, perché il fenomeno in tutto l’occidente era una rivolta anarco-libertaria contro il padre, con tentazioni esotiche di tipo maoista. E oggi non si può raddrizzare verso destra la rivolta alimentata dalla stampa, dai partiti e movimenti di sinistra e da quel professorame inadeguato che ha sfasciato la scuola persino più dei suoi ministri. E allora ragazzi, rovesciate il ’68, piuttosto che
imitarlo malamente. Con brio, senza cravatta né scudiscio, anzi con la vostra naturale turbolenza. Contestate i prof ma in classe, contestate i programmi proponendo scelte alternative, testi alternativi, gruppi di studio. Inventatevi i sit in della domenica, comunque fuori orario scolastico. Ma non seguite il rito imbecille di questi cortei, la violenza di chi non sa più a che attaccarsi per far cadere Berlusconi e allora punta su di voi. E se amate trasgredire, ricordate che oggi la vera trasgressione è la tradizione.
Libero, 24/10/2008