Silvio, Matteo o Giorgia?

Centrodestra, intervista di Affaritaliani.it a Marcello Veneziani

Matteo Salvini candidato premier con un progetto nazionale. Che cosa ne pensa? D’altronde ha un anno in più di Matteo Renzi e se è stato presidente del Consiglio il leader del Pd perché non potrebbe esserlo il segretario della Lega?

Innanzitutto pongo dei dubbi sul perché abbia fatto il premier Renzi che è arrivato a Palazzo Chigi con una di quelle combinazioni alchemiche ignote ai più.

Ok, ma Salvini?

Formalmente ha tutti i requisiti per poter fare il premier, perché no? Nella realtà, però, rappresenta un segmento cospicuo di opinione pubblica ed è un leader che ha buone capacità televisive, nel senso che buca il video e rappresenta gli umori di una parte della popolazione. Ma bastano questi requisiti per governare un Paese? Non ne faccio una questione di moderati o radicali e sicuramente se dovessi optare tra un polo guidato da Salvini e uno da Berlusconi, dico che alla fine è meglio Salvini. Però da qui a ritenerlo un potenziale premier con tutte le carte in regole, anche sostanziali oltre che formali, ce ne corre.

Quindi la sua risposta è nì…

No, non è così. Salvini non è la persona adatta per fare il premier, è un leader politico di opposizione e francamente è una grande incognita vederlo alla guida di un governo. Può avere un ruolo in una maggioranza di governo, ma francamente da qui a passare all’investitura per fare il premier ce ne corre. Quindi non è né no, né sì, né nì.

Però negli ultimi tempi Salvini ha cambiato registro e linguaggio, dall’immigrazione all’euro…

Questo però non è un indizio che mi rassicura. Sono un po’ scettico e credo che l’arte di fare politica e l’arte di governare non sempre coincidano. Ho l’impressione che lui abbia delle buone capacità per interpretare il malessere italiano e lo spirito dell’opposizione ma non abbia altrettante capacità per poter dire che è una persona che può anche governare il nostro Paese.

Quindi ha fatto male a non dire più fuori dall’euro?

Forse ha fatto male prima a dire fuori dall’euro. Le posizioni devono essere frutto di una maturazione e non frutto di un’opportunità o addirittura di un’opportunismo politico.

Perché la Le Pen ha perso con lo slogan della Frexit…

Non è che conviene dire fuori dall’euro perché prendi voti e poi dire non fuori dall’euro perché vai al governo. Insomma, è proprio questa politica ridotta all’effetto che fa che mi preoccupa e che la reputo incompatibile con la guida di un governo.

Ma se Salvini diventasse premier, tra due anni sarebbe felice di ricredersi e rivedere le sue posizioni facendo mea culpa?

Sicuramente. Sono pronto a farlo con tutti, anche con il peggiore dei miei avversari. Salvini non è un mio avversario, lo considero un comprimario di un ipotetico Centrodestra.

Quindi è pronto a farsi stupire…

Assolutamente sì.

Comunque meglio il leader leghista dell’ex Cav…

In questa fase sì. Berlusconi ha già dato quello che doveva dare e ora fa un gioco che non è quello che corrisponde alla volontà del Centrodestra, ma è soltanto un suo gioco politico. Quindi tra i due sicuramente preferisco Salvini, ma se proprio devo dirla tutta preferisco la posizione nazionale di Fratelli d’Italia e il messaggio di Giorgia Meloni. Ma se fosse una sfida finale a due Berlusconi-Salvini, sceglierei il leader della Lega. Quantomeno come leader della coalizione, come premier andiamoci cauti.

Alberto Maggi, 5 ottobre 2017

Condividi questo articolo

Tags:

  • Facebook

  • Instagram

  • Canale Youtube

    Canale Youtube
  • L'ultimo libro di Marcello Veneziani

    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

    Leggi la biografia completa

Le foto presenti su questo sito sono state in larga parte prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione non avranno che da segnalarlo a segreteria.veneziani@gmail.com e si provvederà alla rimozione.

© 2023 - Marcello Veneziani Privacy Policy