Il concordato dimenticato tra ebrei e fascisti

Se questa è la Giornata della Memoria, è giusto ricordare oltre le sciagurate leggi razziali e gli orrori della Shoah, un evento positivo e obliato che riguardò gli ebrei e lo Stato italiano, nel 1930. Fu il Concordato tra Stato fascista ed ebrei. Lo Stato pontificio e poi lo Stato laico e liberale non avevano riconosciuto giuridicamente la comunità israelitica in Italia; lo fece il regime di Mussolini.

Fu insediata una commissione paritaria, tre rappresentanti ebrei e tre giuristi per lo Stato italiano. In particolare se ne occupò un giurista cattolico liberale, Nicola Consiglio, che aveva avuto un ruolo importante nei Patti Lateranensi (è stato pubblicato il suo diario a cura di Luca de Ceglia). Consiglio elaborò la legge che portò al pieno riconoscimento delle comunità israelitiche.

Scrive Renzo De Felice: «Il governo fascista accettò pressocchè in toto il punto di vista ebraico». A legge varata, il presidente del consorzio ebraico, Angelo Sereni, telegrafò a Mussolini «la vivissima riconoscenza degli ebrei italiani» e sulla rivista Israel Angelo Sacerdoti definì la nuova legge “la migliore” fra quelle emanate dagli stati. Consiglio ricevette una medaglia d’oro dalla Comunità ebraica.

Poi arrivarono le sanzioni economiche per l’impresa d’Etiopia, quindi l’alleanza con Hitler e le infami leggi razziali. Poi nell’Italia antifascista, il presidente del nefasto tribunale della razza, Gaetano Azzariti, diventò collaboratore di Togliatti e Presidente della Corte Costituzionale… Gli assurdi testacoda della storia.

MV, Il Giornale 27 gennaio 2015

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    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

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