Necrologio onesto del fascismo (28/10/2011)

Necrologio onesto del fascismo (28/10/2011)

Il 28 ottobre del 1922 il fascismo marciava su Roma e io vorrei tentare in poche righe un necrologio onesto che scandalizzerà molti e scontenterà tanti. Tenetevi forte. Nei 150 anni di Italia unita il fascismo resta insuperato sul piano delle realizzazioni e delle riforme, del consenso popolare e del prestigio mondiale, dell’integrazione nazionale e sociale delle masse, dell’ordine e dell’efficacia di governo, dell’onestà pubblica e della dedizione allo Stato e all’amor patrio. Chi lo nega è disonesto, nega la realtà e la verità. È invece onesto dire che tutto questo non basta a compensare la perdita della libertà, l’imposizione e la violenza, la finzione retorica, la sciagurata alleanza col nazismo e la complicità nel razzismo e infine la passione fatale della guerra. Non si bilanciano beni e mali imparagonabili tra loro.

Chi fu fascista a babbo morto, quando era già sepolto e proibito, credette in buona fede che fosse essenziale il primo lato e accidentale il secondo; ne elogiò a suo rischio le grandi imprese e reputò i disastri frutto di errori e circostanze, cattivi alleati e pessimi nemici. Non fu così, autentici furono ambo i versanti; da qui l’interpretazione tragica del fascismo. In un necrologio onesto il fascismo grandeggia nella storia in ambedue. Mussolini resta il più grande politico italiano nella storia del ‘900; ma più grande non vuol dire il migliore. Grandi furono pure Stalin e Mao, tiranni sanguinari (altro che il duce). Non riusciremo a digerire il fascismo finché non diremo tutta la verità, anziché solo la metà.

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  • L'ultimo libro di Marcello Veneziani

    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

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