Nuovi monumenti al posto dei vecchi

Finalmente Roma avrà una grande opera per celebrare l’avvento della Raggi e dei 5 stelle alla guida della Capitale. E per sostituire i monumenti infami del passato, tutti da abbattere. Dopo che il sindaco di Napoli, Giggino De Magistris lanciò il folle progetto di un gigantesco corno rosso di sessanta metri, una specie di tour eiffel alla pummarola, una torre anti-sfiga o portafortuna consona alla tradizione napoletana, Virginia Raggi ha pensato: perché non erigere a Roma un simbolo universale e locale che indichi la fortuna? Così convocò la Rete, interpellò l’oracolo Beppegrillo e i suoi aruspici, fino a che venne fuori il geniale responso: erigiamo a Roma un monumento consono alla sua tradizione, il Culosseo. Sarà un grandioso monumento al simbolo della fortuna per eccellenza, indicato col numero sedici, e commemorerà la storica botta di culosseo che ha portato un’ignara signorina a diventare sindaco della Capitale. Il Culosseo sorgerà su un nuovo colle chiamato Deretano, che sarà ricavato accumulando le mondezze romane. Il Monumento alla Fortuna sarà grandioso: due giganteschi glutei dal diametro di cento metri l’una, l’uno in biancazzurro e l’altro in giallorosso, in omaggio paritario alle due tifoserie romane domineranno la città. Le tifoserie si divideranno tra chiappa sud e chiappa nord.

Un ristretto portale situato al centro del Culosseo, detto Bucio, consentirà l’accesso riservato al suo interno. Si sta studiato se l’ingresso avverrà tramite un ascensore singolo a forma di supposta o una cabina per gruppi a forma di clistere. La domenica l’ingresso sarà libero o come si usa dire, Glutei-free. Si sta studiando come fuoruscire dal Culosseo evitando l’umiliazione di essere evacuati dallo stesso orifizio in cui si è entrati. I soci fondatori daranno vita al Circolo Natico, con due sedi uno a chiappa. Si sta studiando un impianto di ventilazione originale, che soffierà come un ponentino emettendo anche un caratteristico rumore, si spera non accompagnato da alcun odore, e apparirà un’immagine infernale con una citazione dantesca: “Avea del cul fatto trombetta”. I conservatori si oppongono al progetto perché lo ritengono un monumento alla sodomia, viceversa le associazioni gay temono che possa diventare nel gergo triviale romanesco il monumento al culattone ignoto.

La trovata geniale di De Magistris a Napoli sta suscitando emulazioni in tutta Italia. A Torino l’Appendino dopo aver scartato il monumento al dito medio di Fassino e quello alla mano che si gratta nel famoso esorcismo scrotale, sta pensando a un Grillo gobbetto portafortuna. Il sindaco Sala di Milano, respingendo la superstizione, ha pensato invece di rispondere al corno erigendo un grandioso monumento alla Cotoletta, mentre a Bari il governatore Emiliano preme per il monumento alla Cozza Cruda, che in serata si illumina e sembra gratinata. A Palermo Orlando pensa di erigere il monumento allo Scacciapensieri, perché il Cannolo gli è parso apologia di Toto Cuffaro e incentivo al diabete.

A Roma in un primo tempo avevano pensato di erigere un grandioso monumento all’avambraccio di Beppegrillo che fa il gesto dell’ombrello e invita Urbi et orbi al Vaffa-dei, nuova divinità incazzosa. Ma poi è prevalsa l’idea di puntare su un simbolo positivo, fortunato, rotondo, che possa anche esaltare la filosofia romana più diffusa, il paraculismo. Aspettavamo le Olimpiadi, lo Stadio nuovo, il Termovalorizzatore, la metro C. Invece arriverà, a centocinquant’anni dalla presa di Porta Pia, la presa per i fondelli. Così sorgerà il Culosseo.

MV, Il Tempo 17 agosto 2017

 

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    Marcello Veneziani

    Giornalista, scrittore, filosofo

    Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. E’ autore di vari saggi di filosofia, letteratura e cultura politica. Tra questi, Amor fati e Anima e corpo, Ritorno a Sud, I Vinti, Vivere non basta e Dio Patria e famiglia (editi da Mondadori), Comunitari o Liberal e Di Padre in Figlio- Elogio della Tradizione (Laterza); poi Lettera agli italiani, Alla luce del mito, Imperdonabili, Nostalgia degli dei, La Leggenda di Fiore, La Cappa e l’ultimo suo saggio Scontenti (Marsilio).
    Ha dedicato libri alla Rivoluzione conservatrice e alla cultura della destra, a Dante e Gentile. Ha diretto e fondato riviste settimanali, ha scritto per vari quotidiani, attualmente è editorialista de La Verità e di Panorama.

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