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E se “i migliori” al governo non ci vogliono andare?

Quando scoppiò Tangentopoli, Giulio Andreotti appariva una mummia senza tempo, vecchissimo per molti, eterno per altri, comunque un reperto di un’era geologica precedente che resisteva al potere dalla preistoria. In quel tempo Andreotti aveva la stessa età del neo presidente del consiglio Mario Draghi. Settantatré anni, per la precisione. Cinque anni meno del neo presidente [&hellip

Niente politici al governo per favore

Mi auguro ardentemente che Mario Draghi faccia un governo senza politici. Lo dico non solo per lo spettacolo indecente della politica negli ultimi tempi, per il fallimento della politica che ha condotto a chiamare lui, né solo per l’ennesimo trasformismo buffone che ha visto tutti – corrieroni inclusi – accorrere ai piedi dell’ex governatore; o [&hellip

Li chiamavano onorevoli

Piccolo trattato sull’onore e sull’infamia Vediamo la crisi in corso con altri occhi, sotto altra luce. Lasciamo le beghe e le trame, le parti in gioco e il gioco delle parti, Conte e Renzi, Ciampolillo e Giggino a’ purpetta, e guardiamoci negli occhi. C’è una cosa che manca più di tutte in questi giorni, di [&hellip

Quel che resta dopo il massacro

Il lato assurdo di tutta la vicenda è che Conte e Renzi vogliono la stessa cosa: un governo con questa maggioranza, magari allargata ai centristi, quelli che votarono in Europa per Ursula von der Leyen. Un regolamento di conti con decine di morti e feriti, seppur figurati e soprattutto sfigurati, il peggio del paese vomitato [&hellip

Non usate i morti per blindare il governo

Possono dire tutte le sciocchezze che vogliono sulla crisi, su Renzi, su Conte. Ma una cosa non possono dirla, che con cinquecento morti al giorno e oltre ottantamila morti di covid, è da irresponsabili aprire una crisi. E invece lo dicono, i pidini, i grillini, i contini. Siamo da più di due mesi sotto misure [&hellip

Un paese chiamato Furbistan

Benvenuti nel Furbistan, il paese che in una precedente vita si chiamava Italia. È in corso la guerra dei furbi, tra la volpe Renzi e la faina Conte, per il dominio del Furbistan. ‪Riuscirà la volpe Renzi a far fuori la faina Conte? Nella guerra dei furbi non contano il Paese, gli altri, la propria [&hellip

Il Ventennio degli egocrati

Ora che si chiude il primo ventennio del secolo, proviamo a tracciare un riassunto politico di quel che è successo in Italia. C’è un filo conduttore che guida la breve storia del potere. Dopo una repubblica corale, dominata dai partiti, l’Italia del nuovo millennio è andata ben oltre il partito personale di cui si parlò [&hellip

Il voto fesso e il mistero di San Nicola

Potevamo risparmiarci di votare, tutto è rimasto come prima. È stato un voto confermativo. Nel referendum è stato confermato il voto parlamentare sulla riduzione dei parlamentari, nelle regioni hanno vinto tutti quelli che erano già al governo, a eccezione delle Marche. Voto covid, voto di paura e la paura fa stabilità, voto poco politico ma [&hellip

Renzi è la nuova bestia nera

Eccolo, il Puer Maleficus, malvisto ormai dai giornaloni, mazzolato dai magistrati, espulso dal Palazzo come un virus, una minaccia e un corpo ostile. È il nuovo Nemico pubblico e i fabbricanti d’opinione tendono ormai a unificarlo con l’altro Matteo, il Cattivo per eccellenza. È il rovescio della medaglia, nel testa o croce della politica e [&hellip

Cosa ci sbologna la sinistra

Ma è possibile che un partito di netta minoranza debba governare l’Italia? Passano gli anni, mutano gli scenari e le forze di maggioranza nel Paese, ma di riffa o di raffa, dopo i tecnici e i populisti, coi grillini e i voltagabbana, alla fine ci ritroviamo al potere sempre la sinistra. Eppure gli italiani a [&hellip

Un decennio che non lascia eredità

Cosa resta del decennio che si è appena chiuso? Vola un decennio ma non lascia eredità; solo scorie, rottami e frattaglie. Ripercorriamolo velocemente. In principio fu Silvio Berlusconi al governo. C’era ancora Fini, c’era Bossi, c’era Casini, c’era Tremonti. Poi, come nel giallo di Agatha Christie, non ne rimase più nessuno… Ma in quel tempo [&hellip

Nicola ridens innamorato dei grillini

Ma che ci avrà sempre da ridere Nicola Zingaretti? Sta sempre lì con la faccia ridente e a tutti risponde con aria gioconda come se stesse alla sagra della porchetta di Ariccia. Non è un leader ma un emoticon, comunica con la faccina che sorride la contentezza di stare al governo col meraviglioso mondo dei [&hellip

Bilancio di un duello

Allora, a mente fredda, come è finito il duello tra i due Mattei? A vederli uno di fronte all’altro era come assistere a un combattimento tra galli, su cui fioccano le scommesse. Chi alzava di più la cresta e più colpiva col becco era Renzi, ma Salvini pareva più solido, meno vulnerabile. Ma nel combattimento [&hellip

Il governo in procinto

Ma che roba è questo governo giallorosso? Proviamo a dare una definizione attinta dalla grammatica politica, anzi solo dalla grammatica, visto che la politica sta morendo di miseria. Questo è un governo perifrastico, un costrutto artificioso fondato sul participio futuro. La perifrasi, spiegano i dizionari, esprime l’imminenza di un’azione, l’intenzione di fare qualcosa o la [&hellip

Prove tecniche di Renzurrezione

E venne il giorno della Renzurrezione. Prima o poi ci sarebbe stato, uno così non sta a cuccia, al posto suo, mani conserte; no, deve stare al centro della scena, a lingua sciolta, coi pieni poteri. Altro che Salvini che si è limitato a dirlo, massacrato come un aspirante dittatore; lui l’ha fatto, i pieni [&hellip

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