Antologia

Il genio è un bambino cosmico

Ingmar Bergman fu un vecchio bambino, geniale e infantile. Come Salvador Dalì, Magritte o De Chirico. La pittura metafisica è il sogno di un bambino. Così fu Federico Fellini, che vide il mondo con gli occhi sognanti e stupiti di un bambino e la stessa cosa accadde al cinema onirico di Bunuel e rischia di [&hellip

Le quattro età dell’uomo

La vita dell’uomo, come quella del mondo, è scandita da quattro stagioni a cui corrispondono altrettante vocazioni. Da bambino l’uomo è filosofo, e a dirlo sorprende, pensando che la saggezza si acquisisca con gli anni, come stigmate dell’esperienza. Ma se la filosofia nasce dalla meraviglia per il cosmo e la vita, per l’essere e il [&hellip

Elogio del pudore e del rossore in viso

C’è un punto d’incontro tra l’anima e il corpo che tende a nascondersi per ritrosia. E’ uno stato d’animo, un’indole, acuita dall’educazione, che si trasmette dall’anima al corpo e viceversa. Il primo flusso cosparge di rossore e imbarazzo il suo volto, il secondo nasconde la sua presenza dietro il velame della prima. Ti sto dicendo [&hellip

Trovare la famiglia a 60 anni

Che dire di un uomo che ha vissuto una vita senza mai conoscere i suoi genitori e un giorno di primavera, a sessant’anni ormai compiuti, ritrova la sua famiglia e tanti fratelli che vissero la sua stessa sorte di abbandonati? Non riuscirò a raccontarvi la storia di Bartolo come se fossi un cronista, perché io [&hellip

Perché gli italiani sono arciscontenti

Sor Pampurio arciscontento cambia di nuovo appartamento. Molte generazioni di bambini, cresciuti nella pancia del Novecento e oggi anziani, ricorderanno questo tormentone illustrato del Corriere dei piccoli. Sor Pampurio era il prototipo del piccolo borghese, affittuario di abitazioni sempre invivibili o insoddisfacenti; abitante di metropoli come Milano, in cui i rumori, il traffico, lo smog, [&hellip

La morte vista con gli occhi di un bambino

Da bambino fui educato a rimuovere la morte, i suoi segni e i suoi riti. I bambini non vanno ai funerali, diceva mia madre, stanno lontani dalla morte, vanno preservati. Sicché vedevo i morti e i loro congiunti come un’etnia distinta da noi vivi; consideravo i neri segni del lutto come l’appartenenza a un’altra specie, [&hellip

In cammino verso la propria anima

Cosa spinge un ragazzo con i capelli a treccine a partir da solo a piedi per Santiago de Compostela, camminare trentatré chilometri al giorno e arrivare dopo oltre un mese di cammino, alla meta? Non è un devoto o un praticante, si barrica a suonare o a leggere poeti maledetti e scrittori on the road. [&hellip

Il corpo scende, l’anima sale

Vorrei parlarti del corpo e dell’anima come se fossero il pane e la luce, e la loro unione tutta la nostra umanità. Umano viene da humus, l’umida terra. Il corpo è fatto di acqua e terra che si fa carne e sangue, l’anima è fatta di aria e fuoco che si fanno fiato e pensiero. [&hellip

Poi viene la Pasquetta

Il bello della Pasqua era che a differenza delle altre domeniche non annunciava la mestizia leopardiana del lunedì (“diman tristezza e noia recheran l’ore”). Perché alla domenica di Pasqua seguiva il Lunedì dell’Angelo. La Santa Pasqua si faceva puttanella con la Pasquetta. La vezzosa e ovipara Pasquetta, in campagna o al mare, tra i cibi [&hellip

Amarcord

Erano belli insieme, mio padre e mia madre, così diseguali, teneri e vecchi, quasi frolli di vita vissuta. Lui così alto davanti, lei così piccola dietro. Lui come uno sherpa che scruta lontano, perduto nella sua miopia come nella sua filosofia, lei che guarda il marciapiede per non inciampare, incerta è la vista di sera [&hellip

Lettera a un bambino neonato

A te che nasci adesso, a te che sento tra le mani tenero e sorgivo, quasi friabile, so che non mi intendi e perciò ti dico. Avverto il tuo calore nelle vibrazioni, quei fremiti d’esordio per il distacco e per la vita incognita. Ci vedi ancora come ombre perché ti abbaglia la luce dopo la [&hellip

Il Manzoni cancellato, mite patriota e vero cristiano

Il Natale del 1833 nella villa famigliare di Brusuglio, Alessandro Manzoni perde la sua prima moglie, Enrichetta Blondel, madre dei suoi sette figli. Lo scrittore è disperato, ma i salotti milanesi si abbandonano alle maldicenze, che cresceranno quando Manzoni si risposerà. A quel Natale e al travaglio di Manzoni, al suo dolore e alla sua idea della [&hellip

C’era una volta la corrida

Alle cinque della sera, spinto da curiosità, ricordi e amore della tradizione, sono andato a vedere la corrida nella plaza de toros monumental di Barcellona. Avevo ancora negli occhi la memoria mitica di una corrida vista da ragazzo e allora mi parve di assistere ad un rito antico e crudele ma autentico, partecipato e appassionato, [&hellip

Fiore e i suoi fratelli

“La notte di Natale Fiore sognò la sua infanzia, rivide i luoghi, ascoltò le voci, sentì gli odori e i sapori con gli occhi e i sensi di quel tempo. Fu come un viaggio d’addio in cui ricapitolava gli anni della sua vita, le immagini si accavallavano nei suoi occhi puerili e nostalgici. Rivide pure [&hellip

Congedo settembrino

Settembre, la stanchezza del sole, l’affanno dell’estate, i suoi rantoli che si perdono estenuati nell’aria, tra piogge e sprazzi di calore; la melanconia di un leggero morire del mondo, lo sfinimento della luce dopo troppo spettacolo di sé, che cerca riparo nel ventre grigio dell’autunno per ritemprarsi nel letargo. Dolce declino di un’estate perduta. Settembre [&hellip

Le foto presenti su questo sito sono state in larga parte prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione non avranno che da segnalarlo a segreteria.veneziani@gmail.com e si provvederà alla rimozione.

© 2023 - Marcello Veneziani Privacy Policy