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Le dodici fatiche di Ercole (più una)

Per salvare l’Italia il programma del governo prossimo venturo dovrà somigliare alle dodici fatiche di Ercole più una. Ripasso nella padella del presente le mitiche fatiche: 1. Uccidere l’invulnerabile Leone di Nemea e portarlo come trofeo. Traduco: debellare il virus del contagio e mostrarlo ormai innocuo. 2. Sopprimere l’Idra di Lerna. Ossia, il governo giallorosso [&hellip

Benvenuti al circo Conte

Magari fosse di sinistra. Magari fosse figlio della Troika. Magari fosse filo-tedesco o filo-cinese/venezuelano. Avrebbe in ogni caso una linea, una consistenza, un obbiettivo, sapremmo da cosa difenderci e come reagire. Ma il governo Conte Orfei, che ha piantato le sue tende a villa Doria Pamphili per lo spettacolo del Circo, dieci giorni come ogni [&hellip

La guerra al portafogli

Appena ha esordito, il governo giallorosso a pallini (i pallini sono del premier Conte) ha messo le mani nelle tasche degli italiani per scippare i portafogli e alleggerirli dei contanti. Nella versione buonista vuol premiare e incentivare l’uso delle carte di credito. A me sembra un po’ ridicolo pagare il caffè con la carta di [&hellip

Bentornato Fronte Impopolare

È nato il Fronte Impopolare. Antinazionale. Antielettorale. Eurobergogliano. Lungamente invocato dalla cooperativa Influencer Riuniti e dalla Consorteria Potentati interni e internazionali, è nato il fronte parlamentare che ha ben due ideali in comune: evitare il voto e distruggere Salvini. Due ideali strettamente intrecciati. A lungo i complici di oggi avevano negato questa alleanza ma il [&hellip

Lo spacco d’Italia

È davvero curiosa e senza precedenti la situazione politica in cui ci troviamo: ci sono due forze che si radicalizzano ogni giorno di più agli antipodi ma governano insieme; e nel mezzo, al centro, ci sono le opposizioni. Non penso che ci siano uguali nel mondo e nella nostra storia. Da una parte ci sono [&hellip

Conte, il neonato

Si, Salvini, si, Di Maio o chi volete voi. Ma il personaggio dell’anno nel vero senso della parola è Giuseppe Conte da Volturara Appula, professore e avvocato. Perché è l’unico personaggio davvero nato nel 2018. L’anno precedente non esisteva: esisteva come persona, faceva il professore, gonfiava un po’ il suo curriculum per farsi apprezzare, ma [&hellip

L’anno che spiazzò tutti

Chi l’avrebbe mai detto, alla fine dell’anno scorso, che il 2018 sarebbe stato un anno così. Chi avrebbe mai pensato di questi tempi a un governo giallo-verde, a Di Maio al governo, a Salvini leader più amato dagli italiani e più odiato dai media (le due cose di solito vanno insieme). Chi avrebbe mai pensato [&hellip

Ribaltone all’italiana

Ho trovato tristemente italiota, furbescamente, miseramente, italiota il rovesciamento delle parti per la manovra modificata a Bruxelles. Da una parte c’era il coro degli europeisti che per mesi ha gridato contro il governo gialloverde perché voleva sfidare l’Europa e fregarsene dei limiti posti dall’Unione. Per mesi quel coro ha spaventato gli italiani annunciando i guai [&hellip

I populisti discesi dai Monti

Egrego Professor Monti, senatore a vita e presidente a morte, ed egregi esponenti del Fronte Impopolare che sbavate nell’attesa di vedere Salvini e Di Maio in ginocchio da Juncker e da Moscovici, non vi chiedo di convertirvi alle ragioni della sovranità popolare e nazionale. Ci mancherebbe. Ognuno faccia la sua parte e sostenga le sue [&hellip

Così non si può andare avanti

La bocciatura politica di Bruxelles del governo italiano, prima che della sua manovra economica, modesta e sgangherata, è l’unica ragione che ci trattiene dal criticare il governo. Gli eurarchi attaccano il governo perché non è allineato, “parla troppo” – come dicono con linguaggio mafioso i suoi Moscovici – è nato fuori dai loro parametri, nel [&hellip

La guerra tra i populisti

Il governo giallo-verde gode di un ampio consenso generale e di un largo dissenso particolare. Non prendetemi per pazzo, è la pura realtà. Se vedete i sondaggi, resta saldo intorno al 60% il consenso politico elettorale al governo, con la sola differenza di un travaso interno a favore della Lega e a danno del movimento [&hellip

Il Travaso

A questo punto non ci resta che sperare nel Travaso. Non mi riferisco al travaso di bile dei poteri smorti contro il governo gialloverde. Ma al travaso di voti dai 5Stelle alla Lega, annunciato da mesi sui giornali e in continua espansione. È l’unica, vera speranza che ci resta per il bene dell’Italia o almeno [&hellip

E ora sperano nella Lega

Qualcosa è cambiato. Abbiamo passato l’estate con la caccia grossa a Salvini, il nuovo cinghialone d’abbattere, la bestia nera dei media e dei potentati. Ma da quando si è profilata la “manovra del popolo” il nemico numero uno è diventato il Grillino, con la faccia di Di Maio, gli occhiali di Toninelli e le parole [&hellip

Non c’è posto per i meritevoli

Ma dove sono finiti “i capaci e i meritevoli”? Di loro c’era traccia perfino nella Costituzione, ma non li vedo più, da nessuna parte. Nelle nomine, nelle assunzioni, nella vita pubblica, nella manovra economica, nei programmi di governo e di opposizione, perfino nei premi e nei criteri di giudizio. Leggo i beneficiari della Manovra del [&hellip

Sì cacciare, ma poi?

Devo confessare una cosa. Nonostante lo scandalo generale e la condanna unanime, a me non spaventa affatto l’anatema di Casalino sui tecnici, confermato da Di Maio e Di Battista. A me non spaventa affatto la minaccia di mandare a casa i burocrati e i dirigenti pubblici riluttanti a seguire la linea del governo. A me [&hellip

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